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Ulcere da
pressione - Eziopatogenesi - La Gravità della
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Relazione di
Ugo Bovone
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Relazione
presentata al III Congresso Nazionale AIUC, Catania novembre
2002
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Nel corso della propria esistenza ogni individuo
potrà imbattersi in un problema al momento irrisolvibile con
le proprie sole forze (Attacco), e tale ostacolo non potrà
essere in nessun modo evitato (Fuga).
In molti degli esseri
viventi che si collocano a livelli inferiori della scala evolutiva si
assiste, in tale frangente alla Imitazione della
mortecome ultimo mezzo di difesa in un mondo diventato
ostile.
Spesso tale
comportamento atavico (inibizione allazione) riaffiora anche
nelluomo costretto a sopportare gravi e dolorosi eventi
tra questi possiamo annoverare la MALATTIA e lo stato di depressione
reattiva che ne consegue.
(da Henry Laborit) |
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La risposta dellospite alla malattia, al trauma o
allinfezione,è unamplificazione della risposta
adattativa di Attacco/Fuga (fright/fligth reaction).
La persona che si
sentiva il soggetto della propria esistenza si trova in
maniera rapida e trumatizzante ad essere oggetto degli
eventi avversi che lo coinvolgono.
Lorgansmo
dovrà combattere contro la malattia e lo stato
catabolico ad essa conseguente, e contro quelle forze ambientali che
non potrà piu contrastare in maniera efficace. |
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Un insulto iniziale, può condurre ad una risposta
flogistica locale e generalizzata, con attivazione ormonale abnorme,
caratterizzata da un marcato incremento delle catecolamine ed altri
ormoni correlati allo stress, risultante in uno stato catabolico
ipermetabolico.
Le proteine fanno
parte integrante della critica ed essenziale struttura cellulare di
tutti i tessuti. Il tessuto muscolare, ed il tessuto connettivo, con
la sua componente adiposa, svolgono un ruolo fondamentale nel
preservare lindividuo dagli insulti meccanici costanti che
lambiente terrestre comporta. |
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Allalterata richiesta metabolica proteica a fini
energetici, farà seguito il depauperamento delle masse
muscolari, con ulteriore conseguente peggioramento della
capacità di risposta motoria allambiente.
Il movimento prodotto
dalle nostre masse muscolari, ci consente di agire nellambiente
e di poter reagire ad una qualsiasi minaccia in esso presente
(fuga/attacco).
Sia pure questa
minaccia di minima entità, come ad esempio lo stimolo di
allontanamento indotto da modeste sensazioni nocicettive che possono
mettere in pericolo la nostra integrità tessutale, e che
comportano anche soltanto modesti aumenti del tono muscolare. |
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Sono tuttora in corso ricerche, indirizzate
allo studio delle capacità di percezione ed elaborazione
inconscia delle informazioni, (Philip Merikle, Waterloo Univ.) che
possono indurre reazioni motorie automatiche finalizzate nella
maggioranza dei casi alla sopravvivenza dellindividuo.
Tale parte del nostro
sistema nervoso, viene chiamata dagli autori Lo
zombiecome per definire un silenzioso servitore che,
indipendentemente dalla nostra volontà cosciente, interviene
con risposte motorie o di altro genere quando viene messa in pericolo
la nostra integrità fisica. |
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E interessante notare come lassenza
di peso, linattività ed il confinamento, sopportato da
chi soggiorna a lungo nello spazio extraterrestre, possano provocare,
al ritorno in ambiente terrestre, manifestazioni cliniche quali
amiotrofia, ipotensione ortostatica, disautonomia, turbe
dellequilibrio, osteoporosi, sintomi e segni pertanto che
caratterizzano il nostro invecchiamento e molto comuni nel soggetto
allettato per lungo tempo e quindi decondizionato allo stimolo
gravitazionale, vale a dire al suo peso. |
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La fragilità dei sistemi , la loro ridotta riserva
funzionale, che caratterizzano letà piu avanzata
mettono in evidenza limportanza della fluidità
articolare e di movimento dovuta al corretto comportamento delle
afferenze al SNC, dei suoi sistemi integrativi, e delle vie efferenti
alla nostra muscolatura volontaria che potremo considerare per gran
parte deputata al compito di difendere il nostro organismo dalle
forze gravitazionali e al tempo stesso, contrastandole, di consentire
lesplorazione dellambiente che ci circonda. |
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Eprerogativa della materia vivente lo sfuggire e
contrastare le pure leggi della fisica, (2° principio della
termodinamica) ed il movimento nello spazio con gli organi ed
apparati ad esso destinati, ne rappresenta un momento
emblematico. |
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Le comuni cause considerate nella patogenesi delle
ulcere da pressione quali pressione, trazione dei piani
profondi, frizione, potrebbero quindi essere considerate come
manifestazioni di un'unica forza, la forza peso o gravitazionale che
agirebbe indisturbata a causa di un alterato comportamento anatomo
funzionale di un determinato distretto corporeo o dellintero
organismo. |
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La Teoria
del Cono di Pressione
Possono
esistere, secondo chi scrive, differenze sostanziali nelle forze che
provocano la lesione superficiale dei tessuti o la lesione profonda.
In questultima di solito la forza gravitazionale agisce in
maniera perpendicolare ai tessuti oppure sono in gioco forze di
taglioo tangenziali che ischemizzano i tessuti stirando e
comprimendo i vasi del sottocutaneo.
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La salienza ossea in questo caso puo agire come un
vero e proprio oggetto contundente, o come punto di forza per il
movimento di taglio.
In tale frangente
avremo literessamento dei tessuti profondi, già molto
più esteso del danno superficiale, perché più
sensibili allischemia |
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La lesione superficiale in questo caso potrà essere
intesa come una vera e propria punta dellIcebergche
rende palese una sofferenza ischemica più estesa che
potrà, col perdurare del trauma, portare il pannicolo adiposo
sottocutaneo, il tessuto muscolare ed anche le strutture ossee sino
alla necrosi. |
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