La Scuola di Medicazione, che ha iniziato la sua attività formativa nei primi mesi del 2004 in sinergia con Convatec del gruppo Bristol-Myers Squibb ed utilizzando le metodiche del programma Condivisione, ha come missione la formazione degli Infermieri Professionali nel campo della vulnologia.
Il programma del corso di svolge nell'arco di una giornata, dalle ore 8,45 alle ore 18,30, e viene svolto, nelle sue parti pratiche e teoriche dai medici e dagli infermieri dell'Istituto di Paverano, situato in Genova in via Paverano 55.

L'Istituto di Paverano, come nucleo originario, vanta una storia di quasi 900 anni, essendo nato attorno ad un edificio religioso, la chiesa di San Giovanni Battista, consacrato nel 1118.

Tramite il passaggio di numerose mani monastiche, e con diverse destinazioni d'uso, il Paverano divenne, per parlar solo della storia recente, nel 1853 pubblico "Ricovero di Mendicità" per rimanerlo sino al 1910 quando i suoi ospiti furono trasferiti nel nuovo edificio della Doria, innaugurato appunto in quell'anno.

Dal 1911 al 1933 la struttura fu trasformata in "Ospedale per infermi di mente" e divenne sede della "Regia Clinica Neuropsichiatrica".

L'8 marzo 1933, essendo venuta a cessare la funzione di "Reparto psichiatrico provinciale" il Paverano, grazie al supporto di un gruppo di benefattori, viene acquistato da Don Luigi Orione per la somma di lire 1.650.000.

Il "Giornale di Genova" in data 12-3-1933 scriveva:
"...tali pratiche hanno approdato felicemente allo scopo, mediante la conclusione di un accordo col Rev. Don Luigi Orione, grazie al quale il vecchio Paverano, rifugio pietoso e benefico per tradizione e per antonomasia, passerà dalla Provincia alla pia Opera del "Piccolo Cottolengo Genovese" che vi sistemerà ed amplierà la sua provvidenziale funzione a beneficio dei rifiutati, dei naufraghi della vita e dei minorati fisici e mentali, di tutta quella dolorante schiera di infelici per la quale sono tanto più rari i presìdi dell'assistenza sociale quanto più ardua, meno accessibile e più repulsiva è la loro tragedia."
Una popolazione, si potrebbe dire oggi a oltre settant'anni da quelle parole, asolutamente "fragile" e ad estremo rischio di sviluppare ogni sorta di complicanze, come appunto sono le lesioni da decubito...
Negli stessi anni numerose altre strutture si andavano ad aggiungere l'una all'altra sino a creare quella che comunemente viene definita la costellazione delle Case del Piccolo Cottolengo Genovese. Alcune di queste, come la Casa maggiore di Paverano, sono gestite direttamente da religiosi, altre dalle Suore ed altre infine da Laici che condividono il carisma orionino.
Don Luigi Orione (1872 -1940) fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza, è stato beatificato il 26 ottobre 1980 da Giovanni Paolo II, che il 16 maggio 2004 lo ha proclamato Santo durante una cerimonia in Piazza S.Pietro.
Attualmente i Figli della Divina Provvidenza sono 1035: 3 vescovi, 721 sacerdoti, 65 fratelli, 7 eremiti. Sono riuniti in 8 Province, 2 Vice-Province e 3 Delegazioni.
I Figli della Divina Provvidenza sono presenti e svolgono le loro opere in 296 località di 30 nazioni; EUROPA: Italia, Polonia, Spagna, Gran Bretagna, Irlanda, Vaticano, Francia, Svizzera, Albania, Romania, Bielorussia, Ucraina; AMERICHE: Brasile, Argentina, Uruguay, Cile, Paraguay, Venezuela, Messico, U.S.A.; AFRICA: Costa d'Avorio, Togo, Madagascar, Kenya, Capo Verde, Mozambico; ASIA: Giordania, Filippine, India.
Oltre all'Istituto di Paverano altre due sono le strutture più importanti del Piccolo Cottolengo genovese: l'Istituto di Camaldoli e quello di Quarto-Castagna.

Le tre realtà hanno una capienza totale di oltre mille posti letto.

Nelle Case dell'Opera sono residenti oltre 800 ospiti in regime di convenzione con l'ASL e circa 250 a regime "privatistico".

L'Istituto di Paverano in particolare ricovera attualmente, all'interno dei suoi 20 reparti, 573 ospiti, per il 68% anziani, disabili per il 24% e psichici per l'1% (la gran parte dei pazienti con questo tipo di problematica è ospitato invece presso l'Istituto di Camaldoli).
Il 7% dei posti letto è poi riservato al reparto S.Carlo che svolge attività di riabilitazione, con cicli di ricovero temporanei, con una capienza complessiva di 39 posti letto.

In base alle delibere regionali 225 posti sono stati convenzionati con la ASL3 come RSA di mantenimento, 138 come Residenza Protetta, 93 riservati all'area della disabilità ed 8 a del disagio psichico.

Paverano si è dotato col tempo di un moderno laboratorio di analisi biomediche e di una radiologia recentemente attrezzata con una nuova strumentazione digitale nonchè di una palestra per la riattivazione motoria.

E' attualmente in corso d'opera un progetto di informatizzazione di ampie proporzioni che coinvolgerà tutti i settori e le attività di questo Istituto (amministrative, sociali e sanitarie) come delle altre tre Case più importanti della realtà genovese dell'Opera (Camaldoli, Castagna e Bogliasco).

Durante i mesi estivi gruppi di ospiti degli Istituti di Paverano e Camaldoli, sono ospitati nella residenza estiva di Villa Periaschi.

Il Paverano inoltre si è, nel corso degli ultimi anni, arricchito di una struttura di tipo ambulatoriale (il centro socio sanitario Von Pauer), dotato di ambulatori polispecialistici, di una palestra riabilitativa, di una sala convegni-teatro capace oltre 220 posti e di un centro diurno dedicato in buona parte a pazienti con gravi deficit cognitivi.

Le nostre statistiche
La collaborazione tra l'Istituto di Paverano e BMS-Convatec è iniziata molti anni or sono con l'acquisizione di presidi avanzati per medicazione.
L'adesione al programma Condivisione è stata formalizzata a partire dal 2001 e prosegue sino ad oggi con buoni risultati terapeutici ed economici.
I dati riportati nelle immagini a seguire si riferiscono al periodo ottobre 2001 - aprile 2004.
Nei 30 mesi considerati sono state trattate 1652 lesioni, delle quali 77 risultavano ancora attive nell'aprile 2004. I pazienti presi in carico sono stati 768, dei quali ben 253 all'interno della sola RSA di primo livello S.Carlo, la quale accetta, per periodi di riabilitazione, pazienti anziani post-acuti provenienti da realtà nosocomiali per gran parte rappresentate da reparti ospedalieri di ortopedia e neurologia (esiti fratturativi ed ictali). Di fatto in questi 39 letti sono state trattate 537 lesioni contro le 1115 curate nello stesso periodo negli oltre 1000 posti letto dei rimanenti reparti di degenza definitiva.
Nelle slides sopra riportate si possono vedere i risultati dei trattamenti ("Esito lesioni") e la percentuale delle guarigioni per stadio. La percentuale del 60% di lesioni guarite deve essere però parametrata con i tempi a disposizione per il trattamento. Mentre nei reparti di degenza definitiva la cura delle ulcere ha potuto protrarsi per tutto il tempo necessario, senza limitazione, nella RSA S.Carlo i tempi medi di permanenza (legati all'iter riabilitativo) sono stati in media di non molto superiori ai due mesi. La percentuale del 12% (vedi "Esito lesioni") di pazienti dimessi con trattamenti ancora in atto sta a testimoniare che la percentuale dei guariti, avendo a disposizione un periodo di cura superiore, sarebbe probabilmente salita ulteriormente. Per la stessa ragione la percentuale dei guariti da ulcere di IV stadio risulta solo del 15%. Proprio le piaghe più gravi erano concentrate per la maggior parte nel reparto di riabilitazione, dove i tempi di permanenza ed il relativo trattamento delle lesioni sono stati più brevi.