Stato Nutrizionale
2
di Federica Botta
Fino ad oggi, i trials condotti sull’utilità della nutrizione artificiale nel prevenzione e nel trattamento delle LDD, non hanno fornito risposte convincenti.

In questo lavoro, si conclude che: “nessun trial randomizzato sulla NE come prevenzione e cura di LDD è stato cndotto. L’uso routinario di NE nella prevenzione e nel trattamento di LDD non è supportato da dati”.
“lo sviluppo di LDD e la severità non erano significativamente influenzate nel gruppo trattato con NE. Concludiamo che non siamo stati in grado di dimostrarne una riduzione…perché la supplementazione tramite SNG non è stata ben tollerata…”
“L’estesa pratica della NE dovrebbe essere riconsiderata attentamente. Noi crediamo che per i pazienti affetti da demenza severa, tale pratica dovrebbe essere scoraggiata su base clinica”.
“Non è stato possibile trarre alcuna definitiva conclusione sull’effetto della NE e della NP nella prevenzione e nel trattamento delle LDD”.
I cosiddetti integratori alimentari sono disponibili in commercio in molteplici forme: merendine, snacks, budini, polveri da miscelare, bevande, etc. Inoltre vengono addizionati aromi differenti, in modo da rendere disponibili gusti diversi.
Tutto questo consente di variare il tipo di integratore, in relazione ai gusti ed alle capacità funzionali del paziente.
Fra le sostanze importanti da integrare, la Vitamina C è sicuramente fra le più studiate, principalmente per il ruolo che riveste nei processi riparativi.
La Vitamina C infatti, oltre a svolgere la serie di azioni che vedete elencate, contribuisce alla sintesi del collagene.
E’ stato dimostrato come la sua carenza sia associata alla presenza di LDD ed anche come la sua supplementazione (N.B. in pazienti nei quali ne sia documentata la carenza) acceleri la riparazione tissutale.
Per quel che riguarda la Vitamina A ed E, stante il loro importante ruolo, rispettivamente come difesa immunitaria e parte dei processi riparativi e come anti-ossidante, non è dimostrata un’utilità nella loro integrazione.
Lo zinco è il più abbondante fra gli oligoelementi e riveste un ruolo cruciale in molte funzioni biologiche, come si può osservare.
Alcuni studi hanno dimostrato una sua importanza nella motilità e funzionalità delle cellule di Langherans della cute.
Ma non è stata dimostrata la necessità di integrarne il deficit.
Alcuni dati dimostrerebbero un suo ruolo soprattutto nelle lesioni di natura vascolare, solo nei pazienti con documentato deficit.
Anche perché, un’eccessiva integrazione, può creare conseguenze spiacevoli
La malnutrizione calorico-proteica si associa alla presenza di LDD e, in molti casi, ne determina la severità e la prognosi.
E’ intuitivo che l’adeguato apporto calorico-proteico sia fondamentaloe per disinnescare questo processo.