Stato Nutrizionale
di Federica Botta
Relazione presentata al Corso "L'ulcera cutanea cronica" organizzato da AIUC (Associazione Italiana Ulcere Cutanee) a Legino-Savona il 29 ottobre 2004
Quello che verrà descritto è un caso clinico molto simile a quelli con cui vi trovate ad avere a che fare ogni giorno.
Questi i dati antropometrici, biochimici e relativi all’introito alimentare della nostra paziente all’ingresso.
I parametri di riferimento sono standard.
Un organismo in queste condizioni è “sotto stress”, in quanto risponde ad una flogosi cronica, cui consegue l’aumento di ormoni catabolici, come il cortisolo e le catecolamine, a scapito di quelli anabolici (fattori di crescita testosterone).
Ne derivano uno squilibrio in senso catabolico ed un accelerato metabolismo.
Questo si traduce in un aumento del metabolismo basale, della temperatura corporea, della richiesta di glucosio. Per far fronte a questa richiesta, l’organismo potenzia la gluconeogenesi, anche a partire dai substrati aminoacidi.
Il risultato è, fra gli altri, una riduzione della massa magra.
L’unico agente eziologico delle lesioni da decubito è, naturalmente, la pressione.
Detto questo, esistono condizioni che potenziano il rischio connesso a questo fattore eziologico. Uno di questi è la malnutrizione.
Uno studio su rabbit ha infatti dimostrato che, esercitando una pressione di una certa entità su una parte del corpo, si sviluppavano lesioni da decubito indipendentemente dallo stato nutrizionale del singolo animale.
Ma tali lesioni risultavano di grado più severo e con prognosi peggiore nei rabbit malnutriti.
Rispetto alla paziente giunta alla nostra osservazione, ci dobbiamo porre i seguenti obbiettivi:
Fermare il processo catabolico, perché in caso contrario, ogni nostra integrazione alimentare non farà altro che carburare il processo catabolico e l’ipermetabolismo.
Aumentare l’apporto calorico giornaliero
Potenziare l’introito proteico, che rappresenta il substrato fondamentale per il processo di ricostruzione
Riequilibrare il bilancio fra stati catabolico ed anabolico, a favore di quest ultimo
Come conseguenza di ciò, favorire la conservazione della massa magra
In caso di difficoltà esiste la possibilità (come vedremo teorica, per quel che ci riguarda) di “forzare” il processo anabolico