Evacuazioni programmate: una proposta per gestire l'incontinenza fecale (IF) di pazienti anziani gravemente ipocinetici con lesioni da decubito (LDD)
di Nicoletta Puddu - Dorotea Agate - Rosa Fadda - Eugenia Calvisi - Michela Bigolari - Umberto Tortorolo e Federica Botta
Più del 50% degli anziani ospiti di nursing homes presentano IF; in molti casi, l’IF si accompagna paradossalmente a stipsi cronica con formazione di fecalomi e conseguente “pseudo-diarrea”.
Nei pazienti ipocinetici allettati ciò si traduce in una continua ed involontaria perdita di feci liquide attraverso il retto, evento che, da un lato, potenzia la probabilità di sviluppare LDD in questa categoria già di per sé a rischio, dall’altro, determina una contaminazione delle medicazioni nei soggetti che già presentano LDD, costringendo ad una cambio di medicazione più frequente del necessario.
Il troppo frequente rinnovo della medicazione, oltre a determinare disagio al paziente, un aggiuntivo carico di lavoro e notevole dispendio di denaro, nel caso delle “medicazioni avanzate” rende inefficace l’occlusione.
Nei pazienti ipocinetici allettati l’IF si determina essenzialmente per il deficit delle seguenti capacità funzionali:
1. corretta formazione del bolo fecale: in questo tipo di paziente si assiste ad una riduzione della massa fecale con eccessiva disidratazione, legata allo scarso apporto di fibre non assorbibili e di liquidi, nonché al prolungato tempo di transito gastrointestinale.
2. fisiologica evacuazione: patologie neurologiche locali e/o centrali, traumi neuro-muscolari, incapacità di effettuare un efficace “torchio addominale” rendono impossibile un’evacuazione volontaria attraverso il retto. Inoltre, la posizione supina rende più difficile il controllo dell’evacuazione.  Senza contare che un bolo fecale disidratato, di consistenza aumentata può essere espulso solo con notevoli sforzi e, spesso, in modo traumatico.

Le EVACUAZIONI PROGRAMMATE rappresentano il nostro programma di nursing volto a vicariare queste due funzioni.
1. corretta formazione del bolo fecale: somministrazione settimanale costante e non “al bisogno” di lattulosio e macrogoals a basso dosaggio. I macrogoals sono polimeri non assorbibili in grado di legare una grande quantità di molecole d’acqua, idratando le feci ed aumentandone il volume (tale è peraltro parte della funzione delle fibre alimentari non assorbibili). L’aumentato volume endoluminale, a sua volta, stimola la peristalsi, riducendo il tempo di transito gastrointestinale.
2. fisiologica evacuazione: qualora sia possibile far assumere al paziente la posizione seduta, andrebbe sempre programmata un’evacuazione in posizione fisiologica, consentendo il recupero di un ritmo alvino circadiano e settimanale; ad esempio può essere effettuato il posizionamento su “comoda” ogni mattina dopo colazione, in modo da sfruttare il riflesso gastro-colico . Nei pazienti che non possono assumere la posizione seduta, andranno effettuati microclismi almeno 3 volte a settimana o, se necessario, quotidianamente, allo scopo di liberare il colon e l’ampolla rettale.

L’utilizzo delle EVACUAZIONI PROGRAMMATE nei nostri pazienti anziani ipocinetici allettati, ospiti di reparti di lungodegenza e di un reparto di R.S.A. di 1°livello ci ha consentito di:
-      evitare la stasi fecale e la formazioni di fecalomi
-      evitare l’esecuzione di clisteri evacuativi ad alta pressione e le evacuazioni manuali (dolorose ed imbarazzanti per il paziente e poco gratificanti per l’operatore)
-      evitare la pseudo-diarrea
-      ridurre il contatto della cute con le feci ed il rischio di sviluppare lesioni cutanee
-      evitare la contaminazione di medicazioni e LDD
-      aumentare la durata dell’occlusione nelle medicazioni avanzate
5° Corso Multiprofessionale di Nursing nell'ambito del 49° Congresso Nazionale SIGG - Firenze 5 novembre 2004.