Ruolo dello stato nutrizionale sullo sviluppo di lesioni da decubito in pazienti a rischio secondo lo Score di Norton
di Dorotea Agate - Rosa Fadda - Cristina Gado - Nicoletta Puddu - Alessia Sigismondi - Michela Bigolari - Federico Astengo - Claudio Ivaldi e Federica Botta
Introduzione:
Lo Score di Norton è uno dei sistemi più utilizzati per ottenere una prima e rapida valutazione del rischio di sviluppare LDD. Tuttavia è esperienza comune come molti pazienti, classificabili nella categoria ad elevato rischio (score di Norton 5÷9), non sviluppino LDD.
Fra gli items dello score di Norton non è compresa la valutazione dello stato nutrizionale.
La relazione fra malnutrizione e LDD è stata più volte studiata in letteratura, anche se, ad oggi, la malnutrizione come fattore influenzante lo sviluppo e la prognosi delle LDD rappresenta solo un’evidenza di grado B e C.
Scopo Osservare lo stato nutrizionale di due gruppi di pazienti, con e senza LDD, sovrapponibili per rischio secondo lo score di Norton, fra le ospiti (solo di sesso femminile) lungodegenti della nostra struttura.

Pazienti e Metodi:
Abbiamo considerato le pazienti che al tempo della raccolta dati presentavano LDD, escludendo quelle con lesioni cutanee di altra eziologia (diabetica, vascolare, post-chirurgica, traumatica, etc.), affette da diabete mellito, da insufficienza renale, da scompenso cardiaco acuto, da neoplasie maligne, da stato settico.
Sono stati misurati i parametri biochimici standard di valutazione dello stato nutrizionale: proteine totali (PP), albumina (ALB), sideremia (FE), ferritina (FT), glicemia (GL), creatinina (CR), globuli rossi (RBC), ematocrito (HCT), emoglobina (HGB), volume globulare medio (MCV), globuli bianchi (WBC), linfociti (LINF).
Le differenze fra medie sono state calcolate con il test U di Mann-Withney

Risultati:
Abbiamo studiato 39 pazienti; 23 con LDD, 16 senza, di età (media±DS)  86±6 vs 86±10 (ns).
I valori dello score di Norton erano rispettivamente 9±2 vs 9±1 (ns).
Le medie±DS delle variabili considerate nel gruppo con LDD vs senza erano le seguenti:
* PP    6.0±0.8 vs 7.2±0.6 gr/l     p<0.001

* ALB    2.6±0.5 vs 3.7±0.4 gr/l    p<0.01

* FE    37±17 vs 70±24 µgr/dl     p<0.01

* FT    335±368 vs 180±125     ns

* GL    78±12 vs 88±16 mg/dl     ns

* CR    0.9±0.3 vs 0.9±0.3 mg/dl     ns

* RBC    3.65±0.63 vs 4.11±0.42 milioni/µl     p=0.01

* HCT    34.2±5.8 vs 38.0±4.2 %     p=0.03

* HGB    10.9±2 vs 12.6±1.3 gr/dl     p=0.006

* MCV    93.6±7.2 vs 92.5±5.3 fl/RBC     ns

* WBC    7.7±2.19 vs 6.27±0.99 x1000/µl     ns

* LINF    1.6±0.5 vs 2.1±0.4 x1000/µl     p=0.02

Conclusioni:
I
n accordo con la letteratura, che individua una relazione fra cattivo stato nutrizionale e presenza di LDD, nella nostra casistica la presenza di LDD sembra associata all’alterato metabolismo proteico, in particolare all’ipoalbuminemia, ad anemia ipocromica normocitica, a carenza marziale ed a ridotta conta linfocitaria.
Evidentemente, di fronte ad un paziente a rischio, è necessario associare alla compilazione dello score di Norton una valutazione dello stato nutrizionale. Nel follow-up del paziente affetto da LDD dovrà essere cura del personale infermieristico un’attenta valutazione del comportamento alimentare del paziente, che sia complementare al controllo clinico e biochimico, allo scopo di individuare rapidamente eventuali squilibri nell’assunzione dei singoli nutrienti e di attuare un adeguato piano di intervento.
5° Corso Multiprofessionale di Nursing nell'ambito del 49° Congresso Nazionale SIGG - Firenze 5 novembre 2004.