Relazione di
Ugo Bovone ed Eugenia Calvisi
La diversa evoluzione clinica della lesione che interessa l’epidermide e gli strati superficiali del derma, rispetto alla lesione che comprende la distruzione dei tessuti più profondi quali il tessuto adiposo sottocutaneo, il tessuto muscolare, il tessuto osseo, rende utile un’ ulteriore semplificazione della stadiazione. La lesione al secondo stadio guarirà con completa rigenerazione del tessuto epiteliale, senza alcun esito cicatriziale, con tempi molto inferiori nel raggiungimento della guarigione e con intervalli di medicazione già all’inizio molto più rari.
I° STADIO: ERITEMA EDEMA (non soluzione di continuo)
II° STADIO: LESIONE DI EPIDERMIDE E DERMA (soluzione di continuo)
Lesione superficiale a spessore parziale: guarigione in ambiente “naturale”secco.
Non è stato applicato nessun tipo di medicazione!
La stessa lesione dopo trattamento con medicazione occlusiva e ambiente umido conseguente.
Al contrario, la lesione profonda quella cioè che coinvolge i tessuti sottostanti il derma, darà esito ad un processo riparativo, non si avrà cioè il completo ritorno del tessuto alla sua integrità precedente il danno, ma una sorta di riarrangiamento anatomico-funzionale della sede di lesione di qualità inferiore al tessuto sano, con esito in una minore resistenza ad eventuali stress successivi. La Lesione profonda, quella che definiamo al III°-IV° stadio, si diversificherà anche per i più lunghi tempi di guarigione e per la necessità di una frequenza più assidua del nostro intervento.
III° STADIO: LESIONE DEL TESSUTO SOTTOCUTANEO SENZA OLTREPASSARE LA FASCIA MUSCOLARE.
IV° STADIO: NECROSI PROFONDA CON INTERESSAMENTO DEL TESSUTO MUSCOLARE ED OSSEO.
Lesione profonda che interessa gli strati CUTANEO, ADIPOSO, MUSCOLARE ed OSSEO.
Processo di guarigione della stessa lesione con medicazione occlusiva.
La lesione superficiale non deve far diminuire la nostra attenzione nella cura.
Ricordiamoci sempre che dobbiamo tenere in estrema considerazione la sede anatomica nella quale questa si sviluppa, e che è possibile passare con facilità dal danno superficiale a quello profondo, con le conseguenze negative ben note, nella prognosi, che esso comporta.
La classificazione funzionale basata su due criteri fondamentali di analisi della lesione cutanea, il tessuto e l’essudato, proposta da E.Ricci e R.Cassino,si è rivelata in base alla nostra esperienza estremamente utile a fini pratici.
La corretta interpretazione di questi due parametri, fornisce indicazioni su quella che può essere la corretta medicazione da eseguire in quel dato momento del processo riparativo, per quanto riguarda i materiali da utilizzare.
Ne conseguirà risparmio di energie per la ridotta frequenza nei “cambi di medicazione” ed un più rapido raggiungimento della guarigione.
Semplificando estremamente, il processo di evoluzione della lesione potrà essere schematizzato in base alle caratteristiche del tessuto che potrà apparire NECROTICO, INFETTO, DETERSO.